In concomitanza con la mostra che porta a Milano i progetti finalisti del Premio Mies van der Rohe 2015, la Triennale ripercorre la storia dell'architettura contemporanea europea, da poco prima che cadesse il Muro di Berlino ai giorni nostri.
Fino all’8 gennaio prossimo, la Triennale di Milano affianca ai 40 progetti finalisti del Premio Mies van der Rohe 2015 una vasta ricognizione dell’architettura europea contemporanea, proprio a partire dagli archivi creati dall’omonima Fondazione di Barcellona.
Una selezione di 150 modelli e una visualizzazione delle quasi 3mila proposte che compongono i 25 anni dell’importante riconoscimento permettono così di evidenziare l’esistenza di una “identità architettonica” del Vecchio Continente.
Senza porre limiti alla lettura – e alla successiva interpretazione – dei progetti da parte del visitatore, la mostra Made in Europe 1988–2013 cerca quindi di stimolare un dibattito sull’architettura contemporanea anche attraverso alcuni contributi video e le interviste a vincitori e architetti emergenti – designati con una Menzione Speciale – delle passate edizioni del Premio.
Sia il massimo riconoscimento europeo che la segnalazione del progettista-rivelazione vengono assegnati ogni due anni a opere completate nel biennio precedente e prodotte in uno dei Paesi che partecipano al Programma cultura dell’Unione europea.
Il premio, inoltre, si prefigge di incoraggiare la produzione architettonica in due modi: promuovendo la circolazione dei professionisti all’interno dell’Unione e supportando i giovani architetti all’inizio della loro carriera.