L’artista australiano sta per approdare a Verona, con un’opera video che mette in dialogo la pratica dello skateboarding con alcune famose opere minimaliste. Offrendo al pubblico inusuali spunti di riflessione.
“Qual è la differenza tra una scultura di minimal art e una rampa per skateboard? O sono la stessa cosa?” A partire da questi insoliti interrogativi, l’artista australiano Shaun Gladwell ha dato vita a Skateboarders vs Minimalism, il suo nuovo lavoro video in mostra – dal 26 novembre al 4 febbraio 2017 – negli spazi veronesi della galleria Studio la Città.
Realizzato grazie alla collaborazione con tre dei più importanti skater a livello mondiale – Hillary Thompson, Jesus Esteban Correa e Rodney Mullen – il video è stato girato all’interno di uno spazio espositivo punteggiato di copie di sculture firmate da Donald Judd, Dan Flavin, Carl Andre e altri capisaldi della Minimal Art negli anni Sessanta e Settanta.
Le sculture diventano parte integrante delle evoluzioni compiute dagli skaters, ritratti in mirabolanti evoluzioni attorno alle opere. Un connubio di stili e discipline originale ed efficace, accompagnato dalle musiche di Philip Glass.
La chiave di lettura del video è racchiusa nelle parole del suo autore: “L’arte minimale offre grandi forme da “cavalcare”. Si tratta di una questione formale. Le forme sono semplici e pulite – perfette per lo skateboard”.
[Immagine in apertura: Shaun Gladwell, Skateboarders vs Minimalism, 2015 – H.D. Video 1.79:1, colore, suono. Performers: Rodney Mullen, Hilary Thompson,
Musiche: Kazumichi Grime e
Music Publishers Inc., Courtesy of Orange Mountain Music per gentile concessione di Music Sales Group.