A 200 anni dalla nascita, una mostra celebra il grande collezionista e mecenate piemontese che, dopo una brillante carriera diplomatica, fu dal 1879 al 1890 direttore del Museo Civico del capoluogo piemontese.
Una mostra a Palazzo Madama di Torino celebra fino al 6 marzo, a 200 anni esatti dalla nascita, il grande collezionista e mecenate piemontese Emanuele d’Azeglio, che dopo una brillante carriera diplomatica – iniziata nel Regno di Sardegna, grazie all’apprezzamento di Cavour, e proseguita in tutta Europa fino a Londra – fu dal 1879 al 1890 direttore del Museo Civico di Torino.
L’esposizione Emanuele d’Azeglio. Il collezionismo come passione si concentra, dunque, sulla grande passione collezionistica del nipote dello statista Massimo d’Azeglio, le cui preziose raccolte di ceramiche e vetri dorati, graffiti e dipinti, conservate a Palazzo Madama, costituiscono oggi una raccolta unica al mondo, per qualità e numero di pezzi.
Oltre a queste collezioni, è possibile vedere in mostra molti prestiti e un gradito ritorno: quello, per la prima volta a Torino dopo più di un secolo, della celebre Madonna Villamarina, uno dei dipinti più enigmatici e affascinanti della pittura italiana del Rinascimento, oggi conservato alla Fondazione Cini di Venezia.
[Immagine in apertura: Scuola di Piero della Francesca (attr. a Luca Signorelli), Madonna con il Bambino, dettaglio, 1470-1475 ca, tempera e olio su tavola, Fondazione Cini – Venezia]