Ispirato ai missionari gesuiti che operarono nel Giappone del 1600, il nuovo film di Scorsese, 'Silence', è stato presentato al Pontificio Istituto Orientale. Un'occasione dalla quale ha avuto origine anche un incontro illustre, tra il Santo Padre e il celebre regista.
Dopo L’ultima tentazione di Cristo del 1988, nuova prova per il regista, sceneggiatore, attore newyorkese Martin Scorsese, che è tornato a firmare un film legato alla sfera del sacro e alla religione, seppure di segno notevolmente diverso rispetto al precedente (e molto discusso) lungometraggio.
In Silence – suo ultimo lavoro, presentato nei giorni scorsi a Roma e in distribuzione negli Stati Uniti a partire dal 23 dicembre prossimo – Scorsese ripercorre la vicenda delle persecuzioni subite da cristiani e da gesuiti in Giappone, nel corso del XVII secolo. Ispirandosi al romanzo dello scrittore nipponico Shusaku Endo, pubblicato nel 1966, Scorsese si concentra sulla figura del missionario gesuita portoghese Sebastian Rodrigues; insieme a due compagni, si recò in quella porzione di Asia dove il cristianesimo era stato già introdotto da Francesco Saverio.
Interpretato da Andrew Garfield, Adam Driver e Liam Neeson, Silence arriverà nelle sale italiane dal 12 gennaio con 01 Distribution.
In occasione dell’appuntamento romano, il cineasta è stato accolto da Papa Francesco insieme, tra gli altri, alla moglie e alla figlia. Un’occasione di incontro cordiale, durante il quale non è mancato uno scambio reciproco di doni: rosari per gli ospiti da parte del Santo Padre; due quadri – tra cui un lavoro di un artista giapponese con la riproduzione di un’immagine della Madonna – da parte di Scorsese.