È il MACRO - Museo d’Arte Contemporanea Roma a ospitare la mostra che segna il ritorno di Anish Kapoor nel Belpaese. Fino al 17 aprile 2017, il museo capitolino raccoglie una selezione di lavori recenti che attestano l'evoluzione dello stile dell'artista, tra le figure più significative della scena contemporanea.
Rilievi e dipinti composti da strati di silicone e pittura, insieme a sculture-architetture monumentali, confluiscono nell’attesa mostra Anish Kapoor, in programma dal 17 dicembre 2016 al 17 aprile 2017 al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma.
L’ampia monografica arriva dopo oltre dieci anni di assenza dell’artista di origine indiana, tra i nomi di punta della scena contemporanea, nei musei italiani. Di base a Londra e presente nelle più importanti collezioni private, oltre che nelle istituzioni museali in tutto il mondo, Anish Kapoor presenta nella Capitale una selezione di opere che testimonia la sua investigazione della materia, unitamente alle dinamiche della percezione e al potere della metafora. Molti i lavori eseguiti proprio nel corso del 2016.
Curata da Mario Codognato e promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, la mostra propone interventi eccezionali, tra cui Sectional Body Preparing for Monadic Singularity, con cui lo scorso anno Kapoor si è posto in relazione con il parco della Reggia di Versailles, a Parigi.
In Internal Objects in Three Parts, del 2013-15, già esposto al Rijksmuseum di Amsterdam tra i quadri di Rembrandt, l’artista propone un trittico in silicone dipinto e cera.
Nella poetica di Kapoor gli opposti più comuni – luce ed ombra, negativo e positivo, maschile e femminile, materiale ed immateriale, pieno e vuoto, concavo e convesso, lucido e opaco, liscio e ruvido, naturale ed artificiale, rigido e morbido, solido e liquido – divengono istanze per riflettere attorno al mistero della vita. Vincitore del Turner Prize nel 1991 e artista rappresentante della Gran Bretagna alla XLIV Biennale di Venezia – dove è stato premiato – è attivo anche su scala urbana, firmando interventi in giro per il mondo. Tra questi, si segnalano Cloud Gate del 2004, concepita per il Millenium Park di Chicago e ArcelorMittal Orbit, del 2012, per il Queen Elizabeth Olympic Park di Londra.