Tredici olii su tela delineano gli ultimi 30 anni della produzione di Giorgio de Chirico e indagano il tema della ricostruzione. Resteranno esposti, fino al 19 marzo 2017, all'Antico Arsenale di Amalfi, restituito al pubblico nei mesi scorsi.
Riaperti al pubblico da poco tempo, i suggestivi ambienti dell’Antico Arsenale di Amalfi ospitano dal 7 dicembre 2016 al 19 marzo 2017 la mostra De Chirico. La Ricostruzione. 13 le opere selezionate per questo percorso espositivo che restituisce gli esiti nell’ultimo trentennio di vita dell’artista, fino al 1976, due anni prima della sua scomparsa. Concepita in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, con il sostegno del Comune di Amalfi e della Regione Campania, e curata dallo storico dell’arte Claudio Strinati, De Chirico. La Ricostruzione presenta, tra gli altri, anche i dipinti Vita silente nel paesaggio con drappo rosso del 1948, Interno metafisico con testa di Esculapio del 1969 e Il contemplatore, del 1976.
Divenuto a giugno la nuova sede espositiva di MAG MetaMorfosi Art Gallery, l’Antico Arsenale della Repubblica Marinara di Amalfi raccoglie al proprio interno anche il Museo della Bussola e della Repubblica marinara di Amalfi. Dopo l’apertura, affidata alla mostra L’Eterno Amore. John Fitzgerald Kennedy e Marilyn Monroe visti da Andy Warhol, questo secondo appuntamento – come ha illustrato Pietro Folena, Presidente di MetaMorfosi – attiva una connessione con la storia nazionale: “Giorgio de Chirico si pose in forma assolutamente originale e anticonformista il tema della “ricostruzione” dell’Italia dopo la guerra e il fascismo. Era andato in urto, senza mediazioni, con l’intellettualità progressista e di sinistra, francese e italiana, che spesso dava l’idea, per usare un termine oggi di moda, di voler “rottamare” più che ricostruire.”
[Immagine in apertura: Giorgio de Chirico, Combattimento con leone, 1968, olio su tela, cm 50 x 67]