Ancora pochi giorni per visitare la mostra che la città di Washington dedica agli artisti della Golden Age olandese. Riunendo una serie di opere che attestano l’uso del disegno preparatorio da parte dei pittori. E svelando anche qualche sorpresa…
È una mostra davvero affascinante quella che, sino al 2 gennaio 2017, anima alcuni ambienti della National Gallery of Art di Washington. Drawings for Paintings in the Age of Rembrandt raccoglie oltre 90 disegni e 27 dipinti realizzati dai più grandi artisti del cosiddetto “Secolo d’oro olandese”, fra cui Aelbert Cuyp, Pieter Jansz Saenredam e Rembrandt van Rijn.
Capaci di regalare ai ritratti di paesaggio e alle scene di vita quotidiana un incredibile afflato di autenticità, nonostante le apparenze gli artisti del Seicento olandese spesso realizzavano i loro dipinti in studio, ricorrendo al disegno come punto di partenza.
L’opera esposta nell’ultima sala della mostra testimonia questa pratica, indagata attraverso l’uso della tecnologia. Un’analisi condotta usando la tecnica della riflettografia a raggi infrarossi ha consentito agli studiosi di scoprire cosa si nasconde sotto lo strato di colore dell’opera Il Coro di San Bavone ad Haarlem di Pieter Jansz Saenredam. Il risultato dell’indagine, accostato all’originale, rivela la presenza di un disegno preparatorio e di un dettaglio – lo schizzo che raffigura quattro uomini in sella allo stesso cavallo, una scena tratta da un poema – non presente nell’opera finale.
[Immagine in apertura: Rembrandt van Rijn, Joseph Telling His Dreams, dettaglio, 1633, grisaille, Rijksmuseum, Amsterdam, purchased with the support of the Vereniging Rembrandt and the Stichting tot Bevordering van de Belangen van het Rijksmuseum]