Paolo Venini, l’imprenditore che ha scommesso sul vetro di Murano

4 Dicembre 2016


Milanese di nascita, ma muranese d’adozione, Paolo Venini contribuì a scrivere un importante capitolo di un’arte famosa in tutto il mondo. A lui e alla sua fornace, Le Stanze del Vetro – iniziativa congiunta di Fondazione Giorgio Cini e Pentagram Stiftung sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia – dedicano la ricchissima mostra allestita fino all’8 gennaio 2017.

Curata da Marino Barovier, l’esposizione racconta attraverso 300 opere la storia di un imprenditore lungimirante e degli artisti che, insieme a lui, diedero nuovo impulso all’arte vetraria durante il secolo scorso. Dopo aver fondato nel 1925, insieme a Napoleone Martinuzzi e a Francesco Zecchin, la vetreria V.S.M. Venini & C., Paolo ne divenne presidente, dirigendola con impegno fino alla sua scomparsa, nel 1959.

Non solo imprenditore, Venini partecipò attivamente alla fase creativa, ideando nuove serie di vetri, come i Diamanti, e introducendo alcuni significativi cambiamenti, come il ritorno all’uso della tecnica della murrina e l’ispirazione al design nordico.
Venini coinvolse numerosi artisti, molti dei quali sono presenti in mostra. Fra loro spiccano la ceramista svedese Tyra Lundgren, Gio Ponti, Piero Fornasetti, il pittore di origini russe Eugène Berman, Ken Scott e gli architetti Massimo Vignelli e Tobia Scarpa, confermando il suo inesauribile desiderio di sperimentare.

[Immagine in apertura: Paolo Venini, Vasi della serie “incisi”, 1956-57]