Un'analisi condotta attraverso l'iconodiagnostica, disciplina che applica la diagnosi medica allo studio delle opere d'arte, ha consentito di approfondire la vicenda personale del grande artista spagnolo. Una ricerca analoga aveva già permesso di rivelare l'artrite di cui era affetto Michelangelo.
Conservato al Metropolitan Museum di New York ed eseguito tra il 1595 e il 1600, il dipinto Portrait of an Old Man di El Greco ha rivelato – agli occhi allenati di un’equipe di esperti – particolari sulla vita e sullo stato di salute del celebre artista spagnolo.
Secondo gli studiosi – del cui team fa parte anche Raffaella Bianucci, paleopatologa e antropologa dell’Università di Torino, Sezione di Medicina Legale – il Maestro del tardo Rinascimento spagnolo sarebbe stato colpito da un ictus 14 anni prima della morte, avvenuta a Toledo nel 1614.
Scandagliato attraverso i metodi dell’iconodiagnostica – disciplina che estende all’analisi delle opere d’arte l’approccio della diagnosi medica – il ritratto avrebbe infatti rivelato alcuni segni riconducibili a un ictus a livello del lobo parietale destro.
In particolare, a destare l’interesse dei ricercatori sono stati alcuni dettagli presenti nell’opera, come la fronte sinistra meno corrugata, l’orecchio più grande e di forma diversa e l’angolo sinistro della bocca leggermente incurvato.
Pubblicata sulla rivista internazionale scientifica Journal of the Neurological Sciences, questa ricerca ha messo in luce come nonostante un successivo attacco ischemico transitorio – datato secondo le fonti al 1608 – El Greco riuscì a riprendere la propria attività dopo circa un biennio di recupero.
Tuttavia, le sue condizioni peggiorarono progressivamente negli anni successivi, tanto che nel 1614 la sua firma non risultava più riconoscibile.