L’arte prende il posto della pubblicità, a New York

8 Gennaio 2017


La pubblicità è uno degli strumenti più pervasivi del nostro tempo, così presente nelle vite di ciascuno da esserne diventata parte integrante, soprattutto a livello visivo. È ispirato a queste premesse l’inedito lavoro dell’artista Caroline Caldwell, Art in Ad Places, inaugurato pochi giorni fa tra le vie di New York.

Coadiuvata dallo scrittore RJ Rushmore, la Caldwell ha lanciato una campagna davvero originale, in cui l’arte ha preso il posto delle pubblicità che costellano il paesaggio urbano. Per 52 settimane, altrettanti artisti saranno invitati a “occupare” con i loro interventi le superfici di una serie di cabine telefoniche di New York.

A dare il via all’impresa – che coinvolgerà, fra gli altri, John Fekner, Tod Seelie, Jeffrey Gibson e Cheryl Pope – è stato Adam Wallacavage, autore dell’intervento su una cabina telefonica di Brooklyn. L’opera vede protagonista una fotografia seppiata che ritrae un vascello, realizzata usando un modellino e i filtri di uno smartphone, svelando così i meccanismi, spesso mendaci, della pubblicità.