Presentato nei mesi scorsi in alcune selezionate location statunitensi, un film in uscita la prossima estate racconta il legame di una famiglia americana con un'opera di Warhol, protagonista nel 2010 di un'asta record. Intrecciando la storia dell'arte con una narrazione intima e personale.
Lisanne Skyler ha scelto di raccontare, in un documentario in uscita, la sorprendente storia che lega la sua famiglia all’opera Box Brillo di Andy Warhol. Prodotto dall’emittente televisiva statunitense HBO e annunciato per l’estate 2017, il film ripercorre la vicenda dei genitori della regista e autrice che, nel 1969, investirono mille dollari nell’acquisto di un’opera del padre della Pop Art che riproduceva, in legno, la confezione di un detersivo di largo consumo nel mercato statunitense dell’epoca.
Presentato nei giorni scorsi in anteprima come evento collaterale della FOG Design + Art Fair di San Francisco – alla proiezione è seguito un talk presieduto della stessa Lisanne Skyler, con Laura Paulson di Christie’s e Gary Garrels di SFMOMA – il film intreccia la storia di una famiglia come tante con quella dell’iconica opera.
Nel 2010 la scultura Box Brillo balzò agli onori della cronaca in seguito alla vendita, per oltre 3 milioni di dollari, in un’asta da record proprio da Christie’s. Un episodio che accese i riflettori sul tema, sempre di notevole attualità, dell’andamento del mercato globale dell’arte contemporanea, incoraggiando la regista a dedicare parte del suo lavoro a un ritratto intimo e insolito della sua famiglia. P
assando dal soggiorno di un’abitazione statunitense all’asta milionaria, l’opere offre alla documentarista Lisanne Skyler l’espediente per tratteggiare una personale lettura della classe media americana.
Come la stessa regista ha affermato in una recente intervista, i suoi genitori possedevano uno sguardo visionario e aperto nei confronti dell’arte contemporanea. Su indicazione di una persona di loro fiducia, acquistarono Brillo Box (3 ¢ Off) come secondo pezzo della loro collezione. Nonostante non sia rimasta in loro possesso per lungo tempo – come ha raccontato ancora Skyler – la scultura ha avuto un notevole impatto sul suo nucleo d’origine, tanto che “c’era sempre una foto di Brillo Box nell’album di famiglia!“.