18 Gennaio 2017
Dal 17 gennaio, il National Museum of Art, Architecture and Design di Oslo ospita la mostra 'Casa de Vidro. Lina Bo Bardi in dialogue with Sverre Fehn', che avvicina e mette in dialogo stili e progetti di due figure chiave dell'architettura internazionale.
Resterà aperta fino al 13 maggio 2017 Casa de Vidro. Lina Bo Bardi in dialogue with Sverre Fehn, la mostra attraverso la quale il National Museum of Art, Architecture and Design di Oslo attiva un dialogo tra due importanti esponenti dell’architettura del Novecento.
L’abitazione in vetro (immagine in apertura, fonte Wikipedia) realizzata tra il 1950 e il 1952 a São Paulo dalla progettista di nazionalità italiana – il cui nome è legato indissolubilmente al Movimento Modernista brasiliano – viene analizzata all’interno del padiglione norvegese, anch’esso in vetro, opera di Sverre Fehn. Sebbene non si siano mai conosciuti personalmente, l’architetto norvegese – scomparso nel 2009, autore anche del poetico Padiglione dei Paesi Scandinavi nei Giardini della Biennale – e l’autrice della Casa de Vidro vengono accostati in un’indagine che lascia emergere somiglianze e analogie tra i rispettivi stili.
Ragionando sull’uso scultoreo del cemento armato, sulla ricerca ostinata dell’integrazione con il paesaggio circostante, sull’impiego del vetro e sull’esaltazione delle sue peculiarità, il curatore Markus Richter delinea un percorso coerente e un confronto inedito.
In questa relazione, si inserisce il contributo dell’artista berlinese Veronika Kellndorfer, presente con un’installazione che esplora i temi salienti della Casa de Vidro: la poesia del vetro, il riflesso, la trasparenza.
Inoltre, fino al 13 agosto 2017 resterà aperta anche la mostra The Norwegian Glasshouse, che si concentra sulle modalità con cui gli architetti norvegesi hanno esplorato il tema della serra negli anni che precedettero e seguirono la seconda guerra mondiale. In mostra progetti di Arne Korsmo, Ove Bang, Sverre Fehn, Håkon Mjelva, Geir Grung, e Wenche e Jens Selmer, restituiti anche attraverso disegni poco conosciuti e fotografie d’epoca.