Attraverso l'impiego di speciali visori, al Macro di Roma è stato possibile 'visitare' nuovamente la mostra 'Dall’oggi al domani. 24 ore nell’arte contemporanea', conclusa lo scorso ottobre. Una sperimentazione che potrebbe aprire nuove strade anche sul fronte della didattica museale.
Sebbene resti impossibile tornare indietro nel tempo, anche solo per visitare una mostra ormai conclusa, la tecnologia si sta rivelando capace di estendere le esperienze legate alle esposizioni ben oltre i limiti della loro durata.
A darne prova è il Macro di Roma, dove nei giorni scorsi ha debuttato una tecnologia che ha consentito di accedere ad una versione simulata di Dall’oggi al domani. 24 ore nell’arte contemporanea, un’esposizione conclusa nell’ottobre 2016.
Attraverso l’impiego della realtà virtuale – e in particolare dei visori VR – è stato infatti possibile esplorare lo spazio allestito come nel periodo di apertura della mostra. Mediante un percorso simulato, accessibile in forma sperimentale e nell’arco di un pomeriggio dedicato, i visitatori hanno di nuovo avuto accesso alle opere e ai relativi contenuti e approfondimenti. L’esperienza ha consentito a un buon numero limitato di spettatori di visualizzare l’esposizione mediata una sorta di “versione demo”.
E chissà che, dopo il debutto capitolino, questa possibilità non venga replicata anche altrove…