Una grande mostra evoca la nascita e le evoluzioni di questa pratica capitale per lo sviluppo dell'umanità. Attraverso una collezione di reperti antichi e inestimabili, provenienti dalla Collezione Ligabue.
Dal 20 gennaio al 25 aprile, Palazzo Loredan, una delle sede\i dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Venezia, fa da cornice a una rassegna davvero affascinante. Circa 200 opere della Collezione Ligabue – esposte per la prima volta e risalenti anche a 5000 anni fa – rievocano la grande civiltà dell’Antica Mesopotamia, un territorio oggi inaccessibile a causa della guerra.
Promossa dalla Fondazione Giancarlo Ligabue e curata dal professor Frederick Mario Fales, Prima dell’alfabeto. Viaggio in Mesopotamia alle origini della scrittura offre al pubblico un emozionante viaggio nel tempo, all’epoca della nascita della scrittura, avvenuta quasi contemporaneamente in Egitto e in Mesopotamia verso il 3200 a. C.
Tavolette cuneiformi, straordinari sigilli cilindrici o a stampo, sculture, placchette, armi, bassorilievi, vasi e intarsi racconteranno la terra e le tradizioni di Sumeri, Accadi, Assiri e Babilonesi, mettendo in luce il vastissimo patrimonio della Fondazione intitolata all’imprenditore, archeologo ed esploratore Giancarlo Ligabue, scomparso nel 2015.
Accanto a questi oggetti trovano spazio importanti prestiti del Museo archeologico di Venezia e del Museo di Antichità di Torino. Dal museo lagunare provengono splendidi frammenti di bassorilievi rinvenuti dallo scopritore della mitica Ninive, Austen Henry Layard, ritiratosi a Venezia nell’ultimo periodo della sua vita, mentre giunge da quello piemontese un frammento di bassorilievo assiro raffigurante il re Sargon II, scoperto nel 1842 da Paul Emile Botta, console di Francia a Mosul, e da lui donato al re Carlo Alberto.
[Immagine in apertura: Tavoletta con busta paleo-assira (XIX sec. a.C.), Provenienza Kanesh, argilla, 5,1 x 6 x 2,9 cm, Venezia Collezione Ligabue]