Il più antico museo del mondo dedicato alla fotografia ha avviato la digitalizzazione del proprio patrimonio, sia fotografico sia cinematografico. Un'azione che potrà aprire le porte anche a nuove forme di collaborazione con curatori, studiosi e collezionisti.
Anche il George Eastman Museum di Rochester, New York, intraprende la strada della digitalizzazione. Il più antico museo del mondo dedicato alla fotografia, al cui interno è conservato anche un eccezionale archivio cinematografico, ha scelto infatti di rendere fruibile, attraverso una piattaforma online, oltre 250mila opere appartenenti alle proprie collezioni.
Il processo, ad oggi ancora in progress, consente agli utenti sparsi in tutto il mondo di accedere a migliaia di fotografie, con testimonianze che risalgono anche ai primi anni in cui si diffuse questa arte.
A questo patrimonio si affiancano documenti che attestano l’evoluzione degli strumenti fotografici, dai primi esemplari d’epoca a quelli più recenti, e alcune collezioni d’autore: è il caso di quelle di Louis-Jacques-Mandé Daguerre, Lewis Hine, Alvin Langdon Coburn, Nickolas Muray e Edward Steichen.
Come annunciato dalla direzione dell’istituzione museale, in una nota diffusa sui canali ufficiali del museo, anche “film e altri oggetti della collezione cinema verranno aggiunti su base continuativa sul web. L’accesso online al nostro database di raccolta trasformerà la comprensione della nostra collezione da parte del pubblico e favorirà nuove forme di collaborazione con creativi, curatori, studiosi e collezionisti.”
[Immagine in apertura: Dalí Atomicus, 1948 © Philippe Halsman]