In un'ottica storico-documentaria, la mostra 'La razza nemica. La propaganda antisemita nazista e fascista' riunisce testimonianze cartacee, fotografiche e film per documentare le modalità messe in campo dai regimi nella diffusione delle idee che portarono allo sterminio degli Ebrei in Europa.
Inaugurata in concomitanza con la Settimana della Memoria, la mostra storico-documentaria La razza nemica. La propaganda antisemita nazista e fascista resterà aperta fino al 7 maggio 2017 presso la Fondazione Museo della Shoah – Casina dei Vallati, a Roma. Curata da Marcello Pezzetti e Sara Berger, l’esposizione documenta il ruolo rivestito dalla propaganda antisemita nella Germania nazista e nell’Italia fascista. L’obiettivo dell’iniziativa è comprendere le modalità e gli strumenti, messi in campo dai due regimi, attraverso i quali centinaia di migliaia di uomini hanno fatto proprie le ideologie distorte che hanno determinato la persecuzione e l’uccisione della minoranza ebraica in tutta l’Europa.
Il percorso espositivo si snoda attraverso manifesti, fotografie, oggettistica, giornali e riviste dell’epoca. Cospicua la presenza di documentari, film e corti di animazione, in larga parte dei quali inediti; tra questi anche Jud Süβ, di Veit Harlan (1940), la più famosa trasposizione cinematografica dell’odio antiebraico e il documentario Der ewige Jude di Fritz Hippler (1940), il prodotto più violentemente antisemita del Terzo Reich.
La razza nemica. La propaganda antisemita nazista e fascista è stata resa possibile grazie a prestiti concessi dall’Archivio Centrale dello Stato, dall’Istituto Luce, dagli archivi della RAI, dall’Istituto Storico Germanico (DHI) e da alcune emeroteche, come quella della Biblioteca Nazionale. A questo corpus di opere si aggiungono, infine, le testimonianza provenienti dagli archivi delle istituzioni ebraiche, tra cui la Fondazione Museo della Shoah di Roma e il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano.
[Immagine in apertura: Il Balilla, disegno di Enrico De Seta, Roma, 29.01.1939. Immagine nell’articolo: Cartolina razzista disegnata da E. Ligrano (Bologna, Arti Grafiche), nel 1935/1936. Collezione Enrico Sturani, Roma]