Una preziosa rassegna celebra il talento del pittore olandese nel campo dell'incisione, riunendo presso i Musei Vaticani ben 55 stampe provenienti dallo Zorn Museum in Svezia.
Non soltanto la maestria pittorica ha contribuito a trasformare Rembrandt Harmenszoon van Rijn in una delle personalità più geniali dell’arte moderna. Anche l’abilità nella tecnica grafica è uno dei tratti distintivi del maestro originario di Leida, come dimostrato dalla mostra Rembrandt in Vaticano: Immagini fra cielo e terra, allestita ai Musei Vaticani fino al 26 febbraio.
Una galleria di oltre 50 stampe dimostra l’attitudine di Rembrandt verso l’acquaforte, usata per caratterizzare i volti dei suoi personaggi – dai mendicanti all’effigie di Cristo fino ai celeberrimi autoritratti. Capolavori in bianco e nero provenienti dallo Zorn Museum di Mora, in Svezia, e dalla Kremer Collection, la raccolta olandese che include anche l’unico dipinto presente in mostra.
Il pittore e incisore nordico Anders Zorn, vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento, fu il proprietario di quasi tutte le opere esposte oggi in Vaticano, al punto da possederne quasi 200. La rassegna accoglie anche tre delle sue opere, fra cui un intenso autoritratto, che dimostra la grande influenza esercitata dallo stile di Rembrandt su quello di Zorn.
[Immagine in apertura: Rembrandt Harmenszoon van Rijn, La stampa dei cento fiorini, c. 1648, Acquaforte, puntasecca e bulino, 278 x 388 mm, Zorn Museum, Mora]