19 Febbraio 2017
Con un intervento ispirato al paesaggio della Val Brembana, lo studio guidato dall’architetto Bjarke Ingels ha vinto il concorso di progettazione indetto dalla S.Pellegrino. La proposta si è imposta sui progetti presentati da Michele De Lucchi, Snøhetta e MVRDV.
È stato reso noto nei giorni scorsi il risultato del concorso internazionale di progettazione, lanciato da un brand icona del made in Italy e curato da Luca Molinari Studio, finalizzato alla realizzazione della S.Pellegrino Flagship Factory, nuova “casa” della celebre acqua minerale. Ad avere la meglio nella rosa dei quattro candidati è stato lo studio danese BIG – Bjarke Ingels Group che firma un intervento ispirato al paesaggio della Val Brembana (in provincia di Bergamo), atteso per il 2022.
Si tratta dell’opera di debutto in Italia della formazione guidata all’archistar Bjarke Ingels, autore del complesso ibrido VIA 57 West, a New York, che di recente si è anche aggiudicato la competizione per un nuovo complesso residenziale ad Amsterdam, denominato Sluishuis.
Imponendosi sugli architetti olandesi MVRDV, dagli scandinavi Snøhetta e dall’architetto italiano Michele De Lucchi – mente dello studio milanese che ha progettato il Padiglione Zero per Expo Milano 2015 – la proposta di BIG si inserisce nell’edificio esistente “creando la struttura perfetta per accogliere la purezza e la limpidezza dell’acqua minerale, in un ambiente caratterizzato da leggerezza, apertura e trasparenza“.
L’idea alla base del progetto è concepire la Factory “come in una cantina dei vini, in questo caso dedicata all’acqua, le arcate ripetute si espandono e si contraggono“. Il tema della successione di archi, visibile già dall’esterno, si rivela con forza negli spazi interni, dove assume diverse identità e si traduce in “pergolati verdi, volte maestose, tunnel coperti”.
In questo modo sarà possibile osservare, da molteplici punti di vista, il paesaggio montano circostante: “la nuova S.Pellegrino Factory e l’Experience Lab – ha infatti illustrato l’archistar danese – affioreranno dall’ambiente naturale così come l’acqua minerale sgorga dalla sorgente”. Nell’edificio la consueta divisione tra linee di produzione e gli uffici, tipica delle fabbriche tradizionali, verrà eliminata a favore di un’impostazione più fluida. L’apertura del cantiere è stata annunciata per il 2018; il primo passo sarà intanto la costruzione di un ponte, necessario a collegare lo stabilimento alla variante di Zogno.