Nel corso dell'estate 2016, tre architetti europei sono stati invitati a progettare altrettanti rifugi per la meditazione all'interno di una foresta lituana. Le strutture, cui sono stati associati significati simbolici e mistici, consentono di vivere un'esperienza di autentica immersione nei ritmi della Natura.
Rivelare la connessione uomo-Natura, dando vita a rifugi dedicati alla meditazione e all’ascolto dei ritmi naturali: questo il duplice obiettivo del workshop Constructive Shamanism, svoltosi in una foresta della Lituania, nel 2016.
L’esperienza ha chiamato a raccolta una piccola “tribù” multidisciplinare, composta da artisti, artigiani, scrittori, fotografi e guidata da tre architetti.
Marco Casagrande dalla Finlandia, Vilen Kunnapu dall’Estonia e Hans-Petter Bjørnådal, dalla Norvegia, si sono dati appuntamento nella cittadina lituana di Anykščiai, dove hanno realizzato strutture temporanee, collocate tra gli alberi, impiegando solo materiali naturali.
In particolare, Hans-Petter Bjørnådal – vincitore dell’American Architecture Prize 2016 – ha concepito Gapahuk, rielaborando un archetipico architettonico norvegese. Ubicati nei pressi di una palude, i tre ripari da lui realizzati forniscono protezione dalla pioggia e dal vento; inoltre, possono essere impiegati per la meditazione individuale o per godere di una sosta rilassante durante un’escursione, lungo i percorsi della vicina foresta.
L’intervento, allineandosi allo spirito del progetto, punta a rendere gli utilizzatori finali “felici di essere a contatto con la Natura“, dando loro l’opportunità di vivere un’esperienza grazie alla quale ritrovare l’armonia nella mente, nello spirito e nel corpo.