Fino al 18 giugno 2017, Palazzo Reale accoglie 'Keith Haring. About Art'. In mostra 110 opere, tra cui molte di dimensioni monumentali, numerosi inediti e lavori presentati per la prima volta in Italia.
Tra gli appuntamenti espositivi più attesi del 2017 nel capoluogo lombardo, la mostra su Keith Haring a Milano apre a Palazzo Reale il 21 febbraio. Per la prima volta, attraverso 110 opere, verrà indagata in profondità la ricerca di una delle figure più influenti dell’arte del secondo Novecento, allo scopo di comprenderne l’origine e lo stile come mai fatto prima.
Scomparso a New York nel 1990, Keith Haring lega il proprio percorso professionale e personale alla scena della controcultura statunitense. La sua produzione è stato spesso unicamente considerata come manifestazione di un impegno “su temi propri del suo e del nostro tempo: droga, razzismo, Aids, minaccia nucleare, alienazione giovanile, discriminazione delle minoranze, arroganza del potere.”
Con l’obiettivo di dare rilievo al suo sforzo di ricomposizione dei linguaggi dell’arte, “per riscoprire l’arte come testimonianza di una verità interiore che pone al suo centro l’uomo e la sua condizione sociale e individuale“, il percorso espositivo di Keith Haring. About Art riunisce un corpus straordinario di opere.
Oltre a documentare il suo impegno di artista-attivista, infatti, la mostra punta a riaffermare gli aspetti distintivi della sua geniale arte, attivando dei confronti diretti non solo con i suoi contemporanei.
Facendo luce sulla “storia delle arti che egli ha compreso e collocato al centro del suo lavoro“, la mostra di Palazzo Reale raccoglie decine di opere di Haring – molte di grandi dimensioni, alcune inedite o mai esposte in Italia, provenienti da collezioni pubbliche e private americane, europee, asiatiche – e lavori, tra gli altri, di Jackson Pollock, Jean Dubuffet e Paul Klee.
Insieme a questi grandi nomi, Keith Haring. About Art propone autori di epoche e stili eterogenei, con l’intento di documentare le fonti di ispirazione del pittore e writer, nonché la forza della sua capacità di interpretazione e invenzione. Il risultato si manifesta attraverso “una sintesi narrativa di archetipi della tradizione classica, di arte tribale ed etnografica, di immaginario gotico o di cartoonism, di linguaggi del suo secolo e di escursioni nel futuro con l’impiego del computer in alcune sue ultime sperimentazioni“.
[Immagine in apertura: Keith Haring, Untitled, 1986, acrilico e olio su tela, 245 x 369 cm, Hong Kong, collezione privata © Keith Haring Foundation]