Sta per aprire i battenti la mostra dedicata dalla città svizzera a uno degli artisti che animeranno il Padiglione Italia alla prossima Biennale d’Arte di Venezia. Un’intensa retrospettiva, in omaggio alla sua eclettica carriera.
È una delle personalità più radicali ed enigmatiche del panorama creativo nostrano. Capace di gesta artistiche estreme – come la lunga trasformazione, appena ventenne, in un uomo di 67 anni – Roberto Cuoghi sta per andare in scena al Centre d’Art Contemporain di Ginevra nell’ambito della mostra Perla Pollina.
Dal 22 febbraio al 30 aprile, la rassegna riunirà nel museo ginevrino circa 70 lavori che testimoniano la produzione di Cuoghi dal 1996 al 2016, riunendo le tecniche e i terreni d’azione prediletti dall’artista modenese classe 1973 – dai disegni alla pittura, dalla scultura alle animazioni.
Da sempre interessato ai temi dell’ibridazione, della metamorfosi e della devozione, Cuoghi è in grado di combinare non solo linguaggi creativi differenti, ma anche suggestioni culturali altrettanto varie. Il risultato è una pratica in costante evoluzione, che dimostra l’impossibilità di incasellare questo artista in una definizione univoca.
[Immagine in apertura: Roberto Cuoghi, Untitled, 2003, photo Studio Blu]