Aperta fino al 28 maggio 2017, la mostra 'Art et Liberté. Ruptura, guerra y surrealismo in Egipto (1938-1948)' fa luce su una fertile stagione della storia artistica dell'Egitto. Riaccendendo i riflettori sull'esperienza del gruppo di artisti guidati da Georges Henein.
Un balzo indietro nel tempo, fino all’Egitto degli anni Trenta del Novecento. Nell’impossibilità di rivivere quel periodo storico, la mostra Art et Liberté. Ruptura, guerra y surrealismo in Egipto (1938-1948), in corso al museo Reina Sofia di Madrid fino al 28 maggio prossimo, offre la possibilità di aprire un varco su uno specifico aspetto della scena culturale egiziana e, probabilmente, di sorprendersi.
Per la prima volta, infatti, un’esposizione si concentra interamente su Art et Liberté, un raggruppamento di artisti e letterati che operò, in particolare al Cairo, vivacizzandone la scena culturale in un’ottica internazionale.
Fondato nel 1938 da Georges Henein, al quale si unirono, tra gli altri, Ramses Younane e Kamel Fouad el-Kamel Telmisany, questo gruppo mise in discussione la tendenza accademica e nazionalista dell’arte borghese, all’epoca dominante in Egitto.
Come testimonia il centinaio di opere della mostra in corso nella capitale spagnola, gli esponenti di Art et Liberté osservarono con interesse oltre i confini nazionali, stringendo i rapporti soprattutto con il movimento surrealista.
Art et Liberté. Ruptura, guerra y surrealismo in Egipto (1938-1948) rientra nel progetto Art reoriented, un’iniziativa il cui obiettivo è scardinare le “classificazioni storiografiche convenzionali”, rendendo evidenza del multiforme carattere della modernità.
[Immagine in apertura: Mayo, Bastonazos, 1937]