Inaugurato nel 2016, su progetto del duo di architetti Herzog & de Meuron, il Vitra Schaudepot ospita la sua terza esposizione. Oltre a 'Hello, Robot. Design between Human and Machine', 'The Brutalist Playground' e 'Elytra Filament Pavilion', arriva un'indagine sulla sedia bianca in plastica curata da Heng Zhi.
Con Monobloc – A Chair for the World, lo Schaudepot del Vitra Design Museum ripercorre la storia e la genesi di un grande classico del design internazionale: la sedia in plastica bianca.
Esempio per eccellenza di prodotto di consumo di massa, la sedia monoblocco ha offerto, fin dal suo esordio nel mercato, una risposta funzionale e disimpegnata alla richiesta di posti a sedere a buon mercato.
Onnipresente a tutte le latitudini, questo “archetipo moderno” verrà indagato a partire da 20 esemplari che ne testimoniano la versatilità, il successo e la capacità di adeguarsi a contesti diversificati.
Aperta fino al 18 giugno 2017, questa terza esposizione del nuovo spazio espositivo del Campus Vitra, inaugurato nel 2016 su progetto del duo di architetti svizzeri Herzog & de Meuron, riunisce insieme prodotti in serie ormai iconici. Tra questi, si segnalano la Panton Chair (1958-1968) opera del designer danese Verner Panton, la Bofinger Chair (1964-1968) dell’architetto tedesco Helmut Batzner, e la Selene (1961-1968) del designer italiano Vico Magistretti. Non poteva mancare la popolarissima Fauteuil 300, opera dell’ingegnere francese Henry Massonnet, che negli anni Settanta ne perfezionò le fasi produttive, riducendo la durata complessiva del ciclo al di sotto della soglia dei due minuti.