Solo per due giorni le sale cinematografiche italiane accoglieranno il docufilm di Margy Kinmonth dedicato alle avanguardie russe, nell’ambito della stagione della grande arte al cinema. Un appassionante focus incentrato su rivoluzioni creative che hanno fatto epoca.
Mancano pochi giorni all’arrivo sui grandi schermi nostrani di Revolution – La Nuova Arte per un Mondo Nuovo, il documentario che, il 14 e il 15 marzo, incanterà gli spettatori con il racconto degli anni cruciali della storia russa e delle avanguardie artistiche che ne hanno cambiato per sempre il volto. La regia di Margy Kinmonth – pluripremiata autrice della BBC, già regista del documentario dedicato all’Ermitage e nominato ai BATFA – renderà la narrazione ancora più avvincente.
Grazie all’accesso a collezioni di importanti istituzioni russe, la pellicola si snoda attraverso le vicende rivoluzionarie che prendono il via nel 1917, commentate da artisti contemporanei ed esperti d’arte, ma anche dai discendenti di quanti vissero in prima persona quegli anni concitati.
Revolution – La Nuova Arte per un mondo nuovo riporta in vita gli artisti dell’avanguardia russa e narra le storie di pittori come Chagall, Kandinskij, Malevic e dei pionieri che, insieme a loro, decisero di dare vita a una nuova arte per un nuovo mondo, destinati, tuttavia, a essere condannati e disconosciuti negli anni a venire.
Attraverso preziose immagini d’epoca e i contributi di esperti come il Direttore dell’Ermitage di San Pietroburgo, Mikhail Piotrovsky e la direttrice della Galleria Tret’jakov di Mosca, Zelfira Tregulova, il film indaga la storia e le opere delle principali correnti russe – dal raggismo al suprematismo, dal cubo-futurismo al costruttivismo – e si interroga sul loro desiderio di liberarsi dal realismo per creare un’arte capace di recuperare l’originalità delle proprie radici.
Un percorso creativo intrecciato alle vicende politiche della rivoluzione, che le avanguardie precedettero condividendone molte idee per finire poi perseguitate dopo la morte di Lenin. Grazie all’impegno di questi artisti, la Russia conquistò un ruolo di tutto rispetto sul palcoscenico dell’avanguardia novecentesca, tanto in campo figurativo quanto sul fronte della poesia, del cinema e del teatro.