L’archeologia entra per la prima volta nelle sale del museo torinese, sede di un’importante collezione di arte antica e moderna. In mostra, un nucleo di vasi greci che fanno parte del patrimonio artistico di Intesa Sanpaolo.
Fino al 3 settembre la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli di Torino ospita per la prima volta una mostra dedicata all’archeologia. Il Viaggio Dell’eroe. Da Atene alla Magna Grecia dal racconto all’immagine – questo il titolo dell’esposizione – è un percorso incentrato sul mito greco dell’eroe a partire dalla ricca raccolta di ceramiche attiche e magno-greche di Intesa Sanpaolo, in tutto 522 reperti, conservata a Palazzo Leoni Montanari, sede museale della Banca a Vicenza.
La formazione della collezione si deve a Giuseppe Caputi, l’arcidiacono che intorno al 1830 iniziò a raccogliere i bei vasi figurati venuti alla luce dagli scavi condotti a Ruvo di Puglia e prodotti tra Atene, la Lucania e l’Apulia stessa. Finchè, nel secolo scorso, la raccolta fu trasferita a Roma e da qui a Milano, conosciuta poi con il nome di Collezione H.A. (dall’Hydria Attica, la celebre kalpis raffigurante ceramografi al lavoro).
Alla fine degli anni Novanta, i preziosi vasi dipinti entrano a far parte del patrimonio artistico della Banca e da allora sono stati interessati da un lavoro di restauro, studio e catalogazione scientifica.
Di quella vasta collezione è ora in mostra alla Pinacoteca Agnelli una selezione di 30 opere, scelte tra quelle dedicate alle figure di eroi presenti nella mitologia greca e raffigurate sui preziosi vasi. Il percorso espositivo si struttura intorno a due sezioni: la prima è incentrata sull’eroe fondatore e civilizzatore, come Eracle e Teseo; l’eroe omerico, con l’immensità di Achille e Aiace; gli eroi protettori come I Dioscuri e gli eroi tragici come Oreste e Neottolemo.
La seconda sezione è dedicata, invece, all’emulazione del modello eroico da parte del guerriero aristocratico greco e magno-greco: dalla preparazione atletica alla partenza per la battaglia, fino al ritorno trionfale come eroe.
[Immagine in apertura: Exhibition view, photo by Margherita Borsano]