Gli architetti spagnoli Rafael Aranda, Carme Pigem e Ramon Vilalta, che negli anni Ottanta hanno fondato lo studio RCR Arquitectes, sono stati premiati con il più alto riconoscimento conferito nel campo dell'architettura.
Il Pritzker Architecture Prize 2017 è stato assegnato agli architetti Rafael Aranda, Carme Pigem e Ramon Vilalta (nella foto in apertura, di Javier Lorenzo Domínguez), la cui vittoria rappresenta un evento senza precedenti nelle 39 edizioni del prestigioso riconoscimento. Infatti, per la prima volta, il cosiddetto “Nobel per l’architettura” è stato attributo a un intero terzetto.
Dopo Rafael Moneo, Pritzker Prize 1996, il riconoscimento torna quindi in Spagna e viene assegnato a tre progettisti che da un trentennio operano insieme, realizzando opere edilizia privata e pubblica. Il modello incarnato da RCR Arquitectes si basa su un approccio “consapevole e riflessivo” al paesaggio, restituito attraverso interventi in grado di relazionarsi intensamente con i siti di inserimento.
Dopo l’architetto cileno Alejandro Aravena, che nel 2016 ha sia diretto la 15. Biennale di Architettura di Venezia sia conquistato il Pritzker Architecture Prize, la più alta onorificenza conferita nel campo della progettazione viene riconosciuta a una formazione attiva soprattutto su scala europea. Lo studio RCR Arquitectes in passato è stato insignito di importanti attestazioni, come la Médaille d’Or de l’Académie d’Architecture Française, nel 2015. Tra le loro opere si segnalano il Barberí Laboratory, una fonderia di inizio ‘900 divenuta il loro studio, e la Bell-Lloc Winery, con la suggestiva promenade underground che collega vari edifici.
Rafael Aranda, Carme Pigem e Ramon Vilalta riceveranno il premio – una medaglia in bronzo e un compenso pari a 100mila dollari statunitensi – il prossimo 20 maggio presso State Guest House, Akasaka Palace, a Tokyo. “È una grande gioia e una grande responsabilità. – Ha commentato a riguardo Carme Pigem. – Siamo entusiasti che quest’anno tre professionisti, che lavorano a stretto contatto in tutto ciò che fanno, siano stati riconosciuti.”