Scomparsa nel luglio 2011, Amy Winehouse continua a essere nel cuore di migliaia di fan in tutto il mondo. Fa tappa al Jewish Museum London la mostra 'Amy Winehouse: A Family Portrait', già presentata a San Francisco, Vienna e Tel Aviv e curata dal fratello e dalla cognata della straordinaria musicista.
C’è tempo fino al 24 settembre, per soffermarsi sulla travolgente esperienza umana e artistica di Amy Winehouse. Sul magnetico talento della musica britannica, prematuramente scomparsa nel 2011, dopo aver raggiunto la fama internazionale in particolare con l’album Back to Black, di concentra infatti la mostra Amy Winehouse: A Family Portrait.
Appena inaugurata a Londra, è curata dal fratello dell’artista, Alex Winehouse, e dalla moglie di quest’ultimo; occupa tre sale del Jewish Museum London ed è stata fin qui presentata a San Francisco, Vienna e Tel Aviv.
Al proprio esordio londinese, la rassegna sembra capace di ricondurre Amy Winehouse nei luoghi della sua tormentata esistenza. Scenario dell’appuntamento è infatti quella Camden Town dove visse e nelle cui strade, fin dal momento dell’improvvisa scomparsa, hanno iniziato a moltiplicarsi gli omaggi alla sua memoria.
Così, mentre in questa zona della capitale britannica i tributi di street artist come Captain Kris, Mr. Cenz, Philth, Amara Por Dios e Pegasus sono divenuti tappe di una sorta di “museo a cielo aperto” in costante divenire, negli spazi museali tre sezioni espositive restituiscono un ritratto intimo e privato dell’artista.
Nel percorso di Amy Winehouse: A Family Portrait, infatti, confluiscono oggetti privati, foto di famiglia, abiti di scena, accessori e ricordi, restituendo anche le radici ebraiche dell’artista, la passione per la moda e il legame con città di Londra. Alla parabola musicale è dedicato il focus dedicato Amy Street Art Trail che tra tentativi, successi e fallimenti fa luce sulla sua carriera. In mostra anche la sua chitarra, la collezione di dischi e alcuni accessori personali.