Il Chiostro del Bramante si prepara ad accogliere una mostra particolarmente attesa. Protagonista un celebre esponente della creatività newyorkese, sullo sfondo degli anni Ottanta.
Il suo nome è entrato nell’olimpo dell’arte contemporanea, anche se la sua fulminante carriera ha potuto esprimersi nell’arco di un solo decennio. Stiamo parlando di Jean-Michel Basquiat, le cui opere si accingono a sbarcare al Chiostro del Bramante di Roma, ospite della rassegna Jean-Michel Basquiat. New York City, dal 24 marzo al 2 luglio.
La mostra sarà animata da un centinaio di lavori – oli, acrilici, disegni, alcune importanti collaborazioni con Andy Warhol, serigrafie e ceramiche – realizzati tra il 1981 e il 1987 e provenienti dalla Mugrabi Collection, una delle raccolte di arte contemporanea più vaste al mondo. Un focus sulla breve e tormentata parabola creativa di Basquiat, stroncato da un’overdose all’età di 27 anni.
Avviata nel solco del graffitismo, la carriera di Basquiat prese forma nella cornice newyorkese dei primi anni Ottanta, che consacrò il giovane artista alla notorietà, celebrandone lo stile dominato dall’urgenza del gesto, del colore e del disegno. Furono proprio i muri della Grande Mela il primo supporto scelto da Basquiat per comunicare una necessità espressiva destinata a non esaurirsi mai.
Una profonda denuncia sociale innerva le opere dell’artista, deciso a muovere una critica durissima alle strutture del potere e al razzismo. Pittura e scrittura sono gli elementi cardine da cui trae linfa la poetica visiva di Basquiat, che si lasciò ispirare dalla musica ma anche dall’arte greca, romana e africana, in un mix di suggestioni dal forte sapore contemporaneo.