Fino al 2 luglio 2017, Palazzo Roverella, a Rovigo, ospita la celebre serie fotografia 'Terra senz’ombra' di Piero Donzelli. Lo straordinario narratore della società italiana del dopoguerra, in queste immagini, si concentra sul Delta del Po e sulla gente . Un 'luogo-mito', indagato anche dal cinema e dalla letteratura.
Tra le figure più conosciute della fotografia italiana del secondo dopoguerra, Pietro Donzelli viene presentato da Palazzo Roverella, a Rovigo, attraverso una delle sue più note e apprezzate ricerche: Terra senz’ombra.
Curata da Roberta Valtorta e aperta fino al 2 luglio prossimo, per la prima volta la mostra Pietro Donzelli. Terra senz’ombra. Il Delta del Po negli anni Cinquanta riunisce più di 100 immagini realizzate, dal 1953 al 1960, sul Delta del Po e nelle terre del Polesine. Con molte opere inedite, l’esposizione approfondisce l’intero processo creativo, accompagnando le straordinarie fotografie con importanti materiali di documentazione, scritti di Donzelli e con le composizioni che combinano le immagini e le rime del poeta polesano Gino Piva.
Fotografo, ricercatore, collaboratore di riviste specializzate e curatore di mostre, Donzelli ha contributo in modo determinante alla diffusione della cultura fotografica nel nostro Paese. Oltre ad aver prodotto serie fotografiche che affrontano il rapporto tra l’uomo e l’ambiente – con reportage su Milano, Napoli, la Calabria, la Sicilia, la Sardegna, le Crete senesi solo per citarne alcuni – ha favorito la conoscenza in Italia di artisti come Dorothea Lange e Alfred Stieglitz. Nella sua incessante attività, si ricorda anche la cofondazione nel 1950 dell’Unione Fotografica (Associazione Internazionale Manifestazioni Fotografiche).