Il misticismo, la pittura e il paesaggio. A Parigi

25 Marzo 2017

Paul Gauguin, La visione dopo il sermone, 238 x 300 mm

È un tema affascinante quello attorno a cui è costruita la mostra Oltre le stelle. Il paesaggio mistico da Monet a Kandinsky, ospite del Musée d’Orsay di Parigi fino al 25 giugno. Una riflessione che prende le mosse dall’influenza esercitata dal misticismo sulla pittura paesaggistica all’inizio del Novecento, favorendo la nascita dell’astrattismo.

In pieno clima positivista, gli artisti cominciarono a interrogarsi sulle proprie origini e cultura religiosa, così come sul rapporto dell’uomo con la Natura. Lo sfondo naturale divenne così luogo dell’esperienza interiore e punto di raccordo con la dimensione mistica, fenomeno legato a tutte le religioni e credenze.

Organizzata in nuclei, la mostra punta lo sguardo sulle opere di artisti di varie culture, impegnati in un’indagine sui concetti di trascendenza e immanenza della natura. Se i dipinti di Monet rappresentano una fonte di contemplazione, l’iconografia del bosco sacro interpretata dai Nabis evoca un ambiente propizio all’attività meditativa.

La presenza dell’elemento divino nella Natura è un terreno su cui si muovono, sebbene con risultati differenti, tanto i sintetisti quanto i divisionisti e i simbolisti, mentre la pittura vivace degli artisti canadesi attivi tra gli Anni Dieci e Trenta del Novecento sottolinea l’influenza degli spazi naturali scandinavi sulla storia pittorica del grande Nord. Anche la notte partecipa al misticismo del paesaggio, come testimoniato dai notturni raffigurati da Van Gogh, ma può diventare anche la notte dell’umanità, travolta dal primo conflitto mondiale, e una finestra di accesso al cosmo e a una pittura sempre più astratta.

[Immagine in apertura: Paul Gauguin, La visione dopo il sermone © Photo National Galleries of Scotland]