L’opera teatrale 'Et manchi pietà', in cui si fondono musica dal vivo e video arte, evoca per immagini – e suoni – l’estetica pittorica dell’artista seicentesca Artemisia Gentileschi.
Et manchi pietà, opera in cui si fondono musica dal vivo e video art, evoca per immagini una figura emblematica come quella della pittrice seicentesca Artemisia Gentileschi, la cui produzione iconografica si è legata fin da subito nell’immaginario collettivo agli scenari di una vita tempestosa e violenta.
Nato nel 2012 al Festival MITO, lo spettacolo va in scena al Teatro Palladium di Roma, dove verrà riproposto in unica data sabato 6 maggio con uno schermo e un performer-narratore in scena, Moreno Callegari, attore del collettivo Anagoor, cui spetterà il compito di introdurre il pubblico in un viaggio fatto di parole e musica che si annidano fra le pieghe della biografia dell’artista.
Attraverso un affresco di suoni e immagini – 13 grandi quadri e altrettante stazioni di vita – accompagnati da un corrispondente numero di brani musicali composti da Monteverdi, Merula, Strozzi, Castello, Landi, Rossi, Falconieri, Fontana, Trabaci, Marini, l’opera teatrale vuole esprimere il legame indissolubile tra una colonna sonora composta di melodie in perenne tensione e l’estetica pittorica della Gentileschi, simbolo di una cultura della trasgressione e di intensi eccessi.