Con oltre cento reperti tra tessuti, capi d’abbigliamento femminili e maschili, porcellane, accessori di moda, dipinti e incisioni, il Museo del Tessuto di Prato propone un viaggio nel gusto artistico del Settecento. Fino al 29 aprile 2018.
Dall’esotismo ai “capricci” fino al ritorno all’austerità con l’ornato neoclassico, la nuova mostra ospitata al Museo del Tessuto di Prato propone ai visitatori la possibilità di compiere una sorta di “esplorazione” tra gli stili compositivi del Settecento europeo.
Fino al 29 aprile 2018, la sala dei tessuti antichi fa da cornice a un itinerario espositivo frutto di una sinergia tra l’istituzione pratese, il Museo della moda e del costume delle Gallerie degli Uffizi, il Museo Stibbert di Firenze, il Museo Studio del Tessuto della Fondazione Antonio Ratti di Como; ad affiancarle anche altre prestigiose istituzioni, pubbliche e private.
Attraverso una scrupolosa selezione di tessuti, capi d’abbigliamento femminili e maschili, accessori, cui si uniscono porcellane, oggetti d’arredo, dipinti e incisioni, la mostra ricostruisce la varietà artistica del Settecento, nel quadro dei cambiamenti che incisero nello sviluppo della società civile europea. L’evoluzione del gusto e della moda – ai fasti della corte francese farà infatti da contraltare la ricerca della comodità nello stile di campagna della nobiltà inglese, tipica degli ultimi decenni del secolo – va infatti interpretata come una manifestazione delle trasformazioni che mutarono gli assetti del continente.
Tra le tendenze analizzate da Il capriccio e la ragione. Eleganze del Settecento Europeo un ruolo di primo piano è rivestito dall’esotismo. Tale filone tematico, presentato nella parte iniziale del percorso espositivo, si lega all’intensificarsi dei traffici commerciali, delle ambascerie e delle missioni religiose verso l’Estremo Oriente, già avviato al XVII secolo. Il progressivo successo ottenuto da lacche, porcellane, tessuti, dipinti su carta, che si imposero per la loro stravaganza e originalità, incise nella produzione delle principali manifatture europee, con particolare riguardo per i beni di lusso.
I ridondanti stili Bizarre, Revel e Dentelles accompagnarono lo stile della prima parte del Settecento, con la compresenza, nella produzione tessile, di temi mutuati dalla natura – fiori, frutta, conchiglie, cartigli, paesaggi – con soggetti esotici.
Alla metà secolo si fa invece risalire il manifestarsi – dapprima presso la corte francese, poi anche altrove – dell’attenzione verso l’ornato, a partire dalle proporzioni degli antichi esempi. Anche le campagne archeologiche influirono nei gusti del pubblico, che apprese stilemi e motivi anche attraverso le pubblicazioni editoriali e gli arredi mobili rinvenuti negli scavi. La mostra estende la trattazione fino alla fine del secolo, mettendo anche in rilievo il diffondersi del pensiero razionalista, con l’introduzione del motivo a riga destinato a passare il testimone al monocromo.