E se sui volti sei soggetti ritratti dai grandi pittori del passato comparissero risate contagiose e accattivanti sorrisi? Da un'idea di un illustratore e grafico britannico, è nata una app accolta con entusiasmo anche dai musei...
Riuscire a cambiare l’umore di una persona, magari facendola sorridere anche quando non ne avrebbe voglia, non è certo un gioco da ragazzi. Addirittura impossibile, se non ai limiti della legalità, potrebbe risultare trasformare l’espressione seria e inflessibile dei soggetti immortalati in celebre opere d’arte, almeno impiegando matita e pennello. A dimostrare, invece, quanto quest’ultimo processo possa compiersi senza – naturalmente! – danneggiare per i ritratti dei Maestri del passato, ma solo impiegando una certa dosa di ironia, è stato il grafico e illustratore britannico Ollie Gibbs.
Dopo aver visitato il Rijksmuseum di Amsterdam e aver passato in rassegna decine di ritratti della collezione, tra Rinascimento, Barocco e Realismo, le ricorrenti espressioni tristi, severe e composte gli hanno offerto lo spunto per un esperimento divenuto in breve tempo virale. Si deve infatti a lui lo sviluppo di FaceApp, un’applicazione in grado di cambiare espressione e fisionomia ai volti, generando un’immagine “alternativa” a portata di smartphone. In questo modo smaglianti sorrisi, ma anche risate beffarde o tenere espressioni possono prendere il posto delle posture tradizionali, facendo – letteralmente – cambiare faccia alle donne e agli uomini al centro dei ritratti.
Il successo dell’app, supportato dalle condivisioni via social, non ha lasciato indifferente il Rijksmuseum. Sul profilo Twitter dell’istituzione è comparso un commento il cui tono è in linea con l’iniziativa: “Divertente vedere facce così familiari che ridono!”. E, naturalmente, non mancano le GIF, accompagnate da vignette ironiche coniate dallo stesso Gibbs.