Arrivano a Roma gli arazzi pennesi. Tra arte contemporanea e artigianato

23 Giugno 2017


Con l’esposizione Arazzeria Pennese. La contemporaneità del basso liccio curata da Barbara Martusciello, il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma fa luce sull’affascinante vicenda di una manifattura unica nel suo genere e sulla sua “seconda vita”. Fondata nel 1965 e attiva fino al 1998, l’Arazzeria Pennese costituisce infatti un’eccellenza dell’artigianato artistico abruzzese: il suo tratto distintivo, rispetto a realtà analoghe operanti su scala nazionale ed europea, risiede nell’impiego di telai artigianali a quattro licci. Il successo ottenuto da questa produzione è legato alla fruttuosa collaborazione con numerosi artisti: una storia che Erminia Di Teodoro e Lolita Vellante, tessitrici dell’Arazzeria storica originarie del borgo di Penne (Pescara), hanno voluto riattivare nel 2014.

Fino al 3 settembre prossimo, la sede di Via Nizza del museo capitolino ospita i risultati messi a punto nell’ambito del laboratorio della Riserva Naturale Regionale Lago di Penne – oasi del WWF Italia – diretto da Laura Cutilli. A lei si deve infatti lo sviluppo di rapporti con gli artisti Tirelli, Di Fabio, Varotsos, Nasini e Mastrovito, artefici di bozzetti successivamente tradotti in cartoni per gli arazzi.
Come avviene sempre con questa specifica tecnica, il risultato finale è frutto di una sorta di “rapporto simbiotico” tra l’artista e le tessitrici, che su vari fronti operano gomito a gomito. Il percorso espositivo di  Arazzeria Pennese.
La contemporaneità del basso liccio
, oltre alla nuova produzione contemporanea costituita dalle coppie di arazzi concepiti da Alberto Di Fabio (nell’immagine in apertura, un dettaglio), Matteo Nasini, Marco Tirelli, Costas Varotsos, riunisce anche alcuni grandi arazzi di Giacomo Balla e Afro, provenienti dell’arazzeria storica, e il materiale preparatorio del recentissimo arazzo di Andrea Mastrovito.