Impiegando un algoritmo, l'artista Chris Rodley è riuscito a combinare tradizionali illustrazioni di dinosauri con immagini attinte da un volume di disegni a carattere botanico. Con risultati a dire poco sorprendenti.
A cosa può servire l’algoritmo di un software? Tra gli innumerevoli impieghi, può tornare utile anche agli artisti contemporanei. L’ultima, incredibile conferma arriva da Chris Rodley – scrittore freelance e PhD candidate in Digital Cultures all’Università di Sydney – che ha messo a disposizione sul suo sito ufficiale e via twitter la collezione di immagini Dinosaurs X Flowers. Se non avete mai visto – e, fin qui, neppure immaginato – che il corpo di un dinosauro possa essere interamente composto da deliziose raffigurazioni di specie botaniche, allora potrebbero affascinarvi i risultati conseguito da Rodley.
L’artista e autore ha impiegato la tecnica chiamata “style transfer”, nota anche come “deep style”: combinando, nel caso specifico, illustrazioni di dinosauri con quelle relative a fiori, ha dato vita a una sorta di “bestiario alternativo”, da lui stesso qualificato come “crazy”, pazzo, folle.
Non è la prima che l’artista resta suggestionato dalle potenzialità offerte da ricerche di tipo scientifico: questa volta, ha agito a partire da un algoritmo sviluppato dai ricercatori dell’Università di Tübingen, in Germania.
Le potenzialità artistiche di tale metodologia sono, come deducibile, pressoché infinite. A darne prova è lo stesso Rodley che, sempre a partire dai dinosauri, ha ulteriormente sfruttato le potenzialità del deep learning per incrociare le raffigurazione degli animali preistorici con disegni relativi a frutta, verdura e persino con scale impossibili, come quelle di Escher.