A cinquant'anni dall'Esposizione Mondiale di Montréal e dall'apertura dell'iconico complesso architettonico Habitat '67, una mostra in corso nella città canadese ripercorre la storia e la genesi di un edificio passato alla storia.
Resterà aperta fino al 13 agosto 2017 Habitat ‘67 vers l’avenir/ The Shape of Things to Come, la mostra con cui l’Université du Québec à Montréal (UQAM) Centre de Design tributa un orgoglioso omaggio al complesso edilizio progettato dall’architetto Moshe Safdie, a cinquanta anni dall’ultimazione.
Entrato con forza nella storia dell’architettura del Novecento, il pionieristico Habitat ’67 venne da subito elevato al ruolo di icona di Montréal e del Canada: sviluppato come elaborazione della tesi di laurea del progettista di origini israeliane, fu realizzato su impulso del governo nazionale in occasione dell’Expo Mondiale del 1967, divenendone uno dei fiori all’occhiello e una “grande esposizione vivente”.
Rispetto al modello originario, vennero costruite 158 unità abitative, sviluppate su 12 livelli; ogni dimora è il risultato dell’assemblaggio, tramite tiranti, cavi, saldature e altre tecnologie, di moduli prefabbricati. Habitat ’67 divenne così il manifesto dell’edilizia convenzionata, configurandosi come una concreta manifestazione della possibilità di rispondere alle esigenza abitative in maniera ambiziosa, moderna e democratica.
Organizzata congiuntamente dallo studio Safdie Architects e dal UQAM – con la direzione curatoriale di Donald Albrecht – curatore del settore architettura e design del Museum of the City of New York e della recente mostra itinerante Global Citizen: The Architecture of Moshe Safdie – la rassegna riunisce disegni, modelli concettuali, plastici e fotografie relative alle diverse fasi della progettazione.
La capacità di Habitat ’67 di ridefinire i canoni dell’architettura moderna e tracciare una nuova traiettoria costituisce uno degli aspetti centrali della mostra: la sezione Habitat for the Future si focalizza su prototipi e render sviluppati da giovani architetti, coinvolti in una borsa di ricerca biennale sul tema dell’abitare domestico. Le loro visioni sono infatti il frutto di un’attualizzazione, alla luce delle tecnologie contemporanee, dei principi compositivi messi a punto da Moshe Safdie. Habitat ‘67 è parte integrante del “patrimonio nazionale canadese”.