Dal 2 giugno 2017, gli spazi del 21er Haus – Museum of Contemporary Art di Vienna fanno luce sulla distintiva visione della scultura dell'artista austriaco, autore di opere che prendono le distanze dal concetto di staticità e immobilismo.
Curata da Severin Dünser e Alfred Weidinger, e aperta fino al 10 settembre, la mostra Erwin Wurm. Performative Sculptures si snoda tra 40 sculture e “statue performative” realizzate dall’artista austriaco.
Noto per l’eclettica produzione, articolata in disegni, video e fotografie, a partire dagli anni Novanta Wurm ha teorizzato – e iniziato a sperimentare – una personale visione della scultura. Il risultato di questo campo di ricerca sono opere che puntano a ridefinire la distintiva staticità connessa con questo linguaggio artistico, a favore di un indirizzo dinamico alternativo, da collocare a metà tra strada tra l’azione e la performance.
Come lascia intendere anche il titolo della personale, ospitata nelle sale del 21er Haus – Museum of Contemporary Art di Vienna, è proprio questo specifico filone della sua ricerca a essere indagato.
Arricchita da una serie di nuovi lavori, la mostra accoglie infatti opere messe a punto a partire da blocchi di argilla, giustapposti con “getti” e innesti in bronzo, alluminio, ferro, resine o poliestere. Nel suo metodo di lavoro, Wurm stesso – o altri soggetti da lui personalmente istruiti – intervengono su queste masse di materia grezza, lasciandovi traccia dei propri “passaggi performativi” con azioni concrete.
[Immagine in apertura: Erwin Wurm, House Attack, Performance, 2012 © Gerald Y Plattner]