Fino all'8 ottobre 2017, la mostra "Klimt and Antiquity: Erotic Encounters" indaga l'affascinante legame tra l'arte classica e l'opera del pittore austriaco Gustav Klimt. Succede a Vienna, negli spazi dell'Orangerie, al Belvedere inferiore.
Sviluppata in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna, la mostra Klimt and Antiquity Erotic Encounters esamina la produzione del celebre artista, figura chiave della Secessione Viennese, in relazione con l’arte classica. Per farlo, il curatore Tobias G. Natter si è avvalso di un approccio interdisciplinare, analizzando la produzione del pittore nato a Vienna nel 1862 in tutte le sue fasi ed evoluzioni.
Il percorso espositivo punta a dimostrare come la suggestione esercitata dell’arte classica nella visione di Gustav Klimt sia progressivamente cambiata, rafforzandosi. In particolare Klimt and Antiquity Erotic Encounter mette in evidenza come il precoce interesse dimostrato nei confronti dell’antichità, rilevabile nelle prime opere, acquisisca il carattere di un linguaggio formale, consapevole e strutturato, con il passare del tempo, soprattutto dal 1900 in poi.
La selezione di opere del percorso espositivo, affiancate da testimonianze come i tipici vasi attici rossi e neri del V secolo d.C. e le antiche sculture, rende evidenza del cambiamento avvenuto nella comprensione dell’antichità da parte dell’artista austriaco.
Tra le presenze eccellenti della mostra si colloca la ristampa dei Dialogues of the Courtesans a cura di Luciano di Samosata, scrittore e retore greco vissuto tra il 120 e il 185 d.C. Pubblicato nel 1907, in una versione tradotta dall’autore viennese Franz Blei, il volume venne illustrato da Gustav Klimt, che per l’occasione produsse 15 disegni a mano libera. Annoverato tra i libri d’arte di maggiore pregio dell’arte europea di inizio Novecento, si caratterizza anche per la copertina e la rilegatura progettati dall’architetto Josef Hoffmann e degli autori che aderirono alla Wiener Werkstätte.
L’opera, esplicitamente citata nel titolo della mostra e considerata tra i primi tentativi di pubblicazione su carta di lavori a tema erotico, risulta influenzata direttamente all’antichità. Dimostrando – iconografia alla mano, è il caso di dire – quale peso abbiano avuto tradizioni quali il simposio greco, le relazioni tra l’uomo e la donna, il ruolo del “cortigiano” nella poetica dell’artista, fornendogli un fertile terreno di ispirazione nonostante la millenaria distanza temporale.