Il celebre artista britannico approda in Laguna con una mostra che riunisce 82 ritratti e una natura morta. Al confine tra storia privata e indiscutibile talento creativo.
È un ciclo pittorico di grande impatto quello che, fino al 22 ottobre, occuperà le sale al secondo piano di Ca’ Pesaro, uno dei musei più prestigiosi di Venezia. In mostra, 82 ritratti e 1 natura morta, che ispirano il titolo stesso della rassegna e che testimoniano l’eccezionale portata del registro visivo messo in campo da David Hockney nell’arco di una carriera pluridecennale.
Le opere esposte nella sede lagunare appartengono a un progetto unitario, che affonda le radici nel 2013, all’epoca in cui l’artista quasi ottantenne fu colpito da un grave lutto, la scomparsa di uno dei suoi assistenti. La saga pittorica, curata da Edith Devaney della Royal Academy of Arts di Londra, prende il via con un ritratto che attesta tutta la tristezza causata dal tragico evento, stemperata, nel tempo e nei ritratti successivi, grazie alla forza del colore, capace di trasformare i toni dimessi degli inizi in un vero e proprio inno alla vita.
Gli 82 ritratti in mostra vedono protagonista una serie di individui variamente legati a Hockney, immortalati tutti sulla medesima sedia, nell’arco di sessioni di posa della durata di tre giorni. Dai colleghi come John Baldessari agli addetti ai lavori del mondo dell’arte come Larry Gagosian, dagli amici di sempre alla governante, l’universo “familiare” di Hockney anima una storia visiva che sottolinea il profondo interesse dell’artista verso la figura umana e la sua dimensione psicologica.
Completa la rassegna l’unica natura morta, un variopinto assemblage di frutta e verdura “ritratto” su una panca, in sostituzione di un soggetto assente. Dopo il debutto esclusivo a Venezia, la mostra farà tappa al Guggenheim Museum di Bilbao e al Los Angeles County Museum of Art.