Il Museo Thyssen-Bornemisza si appresta ad accogliere una grande rassegna intitolata alla pittura cinquecentesca veneziana. Riunendo alcuni capolavori che attestano il superamento dei canoni classici, in favore della luce e del colore.
Si intitola Renaissance Venice. The Triumph of Beauty and the Destruction of Painting la mostra ospite del Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid dal 20 giugno al 24 settembre. Oltre 100 opere, realizzate da artisti del calibro di Tiziano, Tintoretto, Veronese, Giorgione e Lorenzo Lotto, evocano il secolo d’oro della pittura veneziana e l’influenza che quest’ultima seppe esercitare sulle generazioni successive.
Curata da Fernando Checa Cremades, la rassegna intende mettere in luce le peculiarità del registro pittorico lagunare in un’epoca di grande fermento, come appunto quella cinquecentesca. Organizzata a partire dai soggetti raffigurati nei dipinti del tempo, la mostra non segue alcun criterio cronologico o tematico, chiarendo l’importanza del chiaroscuro e del colore come strumenti per lo sviluppo di una pittura maggiormente espressiva rispetto all’estetica classica.
Emblema di una scuola pittorica in grado di competere con gli esempi di Roma, Firenze e Parma, le opere in mostra, affiancate da una piccola selezione di sculture, libri e stampe, provengono da alcuni dei maggiori musei e collezioni private internazionali, quali le Gallerie dell’Accademia di Venezia, l’Accademia Carrara di Bergamo, gli Uffizi di Firenze, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Musée du Louvre di Paris e la National Gallery di Londra.
Come evidenziato dal titolo, la mostra punta lo sguardo su una diversa concezione di bellezza messa in campo dalla pittura veneziana rinascimentale, lungo un percorso che, dall’ideale antico, si muove verso una simbolica “distruzione” della pittura così come era stata intesa fino ad allora. Uno degli esempi più significativi di questo delicato passaggio è il Cristo crocifisso di Tiziano, la cui drammaticità espressiva rivela un nuovo approccio al soggetto.
[Immagine in apertura: Tiziano Vecellio, Ritratto di Francesco Maria della Rovere, duca di Urbino, 1536, Galleria degli Uffizi, Firenze]