Addio al regista cult George Romero, creatore del genere zombie

16 Luglio 2017


Se oggi gli zombie sono un classico dello storytelling contemporaneo, capaci di incutere terrore addirittura su più versanti espressivi – dal grande schermo alle serie televisive, passando immancabilmente per il fumetto e la letteratura di genere – lo si deve a George A. Romero.
Scomparso oggi – domenica 16 agosto – dopo aver combattuto un mostro tanto temibile quanto reale (un cancro ai polmoni, come annunciato dal suo produttore Peter Grunwald e riportato inizialmente dal Los Angeles Times), il regista classe 1940 si lascia alle spalle ben più del titolo di “padre” del genere dello zombie movie.

Con La notte dei morti viventi del 1968, il primo film della sua tetralogia – cui faranno seguito ancora due film incentrati sugli zombi, l’ultimo dei quali presentato al Festival del Cinema di Venezia nel 2009 – Romero realizza uno dei lungometraggi horror più celebri di sempre. Inaugura un genere, certamente, dando ai morti viventi del cinema la connotazione apocalittica dell’orda – cannibale – capace di distruggere la civiltà; soprattutto, riesce a utilizzare lo stesso genere per veicolare messaggi che innalzano l’opera al di sopra del b-movie.

Difficile comprendere cosa abbia scosso di più la critica e il pubblico degli anni Settanta. Se i sanguinosi effetti speciali, che rendevano i film di Romero fin troppo macabri, soprattutto troppo vicini a quanto accadeva durante la Guerra del Vietnam; il generale nichilismo, per cui ad esempio il protagonista afroamericano del primo film sopravvive agli zombie per essere poi ucciso da una pattuglia di poliziotti; i tanti appunti satirici alla società occidentale, dal consumismo alle differenze di classe mai davvero risolte.

Certo è che sin dal debutto sul grande schermo, le creazioni di Romero hanno trasceso l’etichetta di “film d’intrattenimento” per guadagnarsi la fama di opere sovversive, di culto. Neppure Romero si aspettava che la sua produzione cinematografica venisse a tal punto assimilata con questo particolare filone; come ha dichiarato a NPR nel 2014, “Tutto quello che ho fatto è stato togliere loro [gli zombie, n.d.r.] l’aura esotica e farli diventare i vicini del quartiere“. In effetti, i suoi zombi sono nemesi senza gloria e senza infamia di uno qualsiasi di noi – e questo sì, che può far paura.

[Immagine in apertura: George A. Romero al 2016 Mad Monster Arizona, photo by Gage Skidmore, fonte Flickr]