Ai Weiwei invade l’Hirshhorn Museum di Washington

9 Luglio 2017

Ai-Weiwei-Trace

Non smette di far parlare di sé e della propria arte, Ai Weiwei. L’instancabile artista cinese è sbarcato sulla East Coast americana con una delle sue opere più celebri e di maggior impatto, cui è intitolata la mostra Ai Weiwei: Trace at Hirshhorn, ospite dell’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington fino al primo gennaio 2018.

La rassegna prende le mosse dall’omonimo intervento progettato da Ai Weiwei in tempi recenti e allestito nel museo americano seguendone la caratteristica struttura circolare. Il risultato è un’opera di fortissimo impatto visivo, commissionata all’artista cinese nel 2014 e presentata per la prima volta nell’ex penitenziario federale di San Francisco.

Trace è composta da 176 ritratti di individui provenienti da tutto il mondo, ottenuti ricorrendo a migliaia di mattoncini LEGO, assemblati a mano e poi disposti sul pavimento. Le persone immortalate da Ai Weiwei sono considerate da quest’ultimo attivisti, prigionieri di coscienza e difensori della libertà di espressione e dunque fortemente connessi alla sua esperienza personale. Risale al 2011, infatti, la prigionia imposta dal governo cinese ad Ai Weiwei per 81 giorni e il conseguente divieto di lasciare il Paese nei successivi quattro anni.

Completa la mostra all’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden l’imponente installazione a 360 gradi che copre le pareti al secondo piano del museo, dal titolo The Plain Version of the Animal That Looks Like a Llama but Is Really an Alpaca. Una sequenza di segni grafici in apparenza ripetitivi ma, a uno sguardo più attento, rivelatori di oggetti come videocamere e manette, cui si aggiunge il logo di Twitter, strumento mediatico usato da Ai Weiwei per fronteggiare l’autorità.