C'è tempo fino al 3 settembre 2017 per visitare, al Museo Archeologico Provinciale di Salerno, "Lost. L’arte ritrovata", personale dell'artista Daniele Accossato che ha dato vita a una serie di riletture di opere d'arte classica.
Assume i contorni di una “piccola sfida”, lanciata ai visitatori, la nuova mostra ospitata al primo e secondo piano del Museo Archeologico Provinciale di Salerno: le opere realizzate dall’artista Daniele Accossato (Torino, 1987) sono infatti state nascoste, apparentemente celate e vanno scovate. Nella personale Lost. L’arte ritrovata confluisce una collezione concepita a partire “dal patrimonio culturale esistente, dalla nostra storia artistica per arrivare a sentimenti e forme che appartengono all’attualità, attraverso prassi e procedimenti di lavorazione tradizionali uniti a materiali e tecniche più innovative”, come ha indicato lo stesso autore.
Curata da Fonderie Culturali – associazione culturale senza scopo di lucro che promuove nuovi modelli di sviluppo economico-sociale, basati sulla valorizzazione e promozione delle risorse culturali identitarie – l’esposizione presenta per la prima volta la reinterpretazione di 7 opere d’arte famose, risultato di un lavoro condotto attraverso gesti ed espressioni autonomi dagli originali di partenza.
Spogliate della loro antica sacralità ma non private del loro senso, sono state “calate” da Accossato nella nostra epoca, con esiti inediti.
Come ha precisato Giuseppe Ariano, presidente di Fonderie Culturali e ideatore del progetto: “La mostra istituisce un cortocircuito entro il Museo, nel chiaro intento di contaminare i linguaggi, offrire al visitatore nuovi spunti per rileggere la collezione. ICOM afferma che ‘Museum collections make connections’ e, a partire da questo assioma, prende avvio il progetto mostra che ha portato Daniele Accossato ad interagire con la collezione del Museo Archeologico Provinciale di Salerno. Vogliamo stimolare la curiosità dei visitatori, promuovere la sperimentazione e ibridazione dei linguaggi, offrire nuovi spunti per avvicinarsi all’arte, interferire nella esposizione museale e riattivare racconti e stimoli questa volta attraverso il ritrovamento.”
Frutto della partnership culturale attivata con il Museo Archeologico di Reggio Calabria, Lost. L’arte ritrovata si inserisce nel novero delle numerose mostre, personali e collettivi, cui Accossato ha preso parte fino a oggi. Allievo di Luciano Massari presso l’Accademia Albertina di Torino, nella quale si è diplomato nel 2011, è autore di sculture e installazioni in cui ricorrono citazioni classicheggianti, contraddistinte da uno “spirito irriverente” e “da un lieve sentore di inquietudine”. Con Sweet Death ha partecipato alla 56. Biennale di Venezia, nel Padiglione del Guatemala.