Gran finale in Canada, al Montreal Museum of Fine Arts, per il progetto espositivo itinerante focalizzato sull'universo artistico di Jean Paul Gaultier: nelle dodici città del mondo in cui è già stato presentato, ha raccolto oltre due milioni di visitatori. Fino al 9 ottobre prossimo.
Con il progetto Love is love: wedding bliss for à la Jean Paul Gaultier, che restituisce creazioni relative a 35 anni di carriera dell’eccentrico stilista francese, si chiude il fenomenale tour della mostra The Fashion World of Jean Paul Gaultier: From the Sidewalk to the Catwalk.
Dopo oltre due milioni di visitatori e tappe in 12 città in tutto il mondo, la rassegna torna in Canada, nello stesso paese in cui era stata lanciata per rendere omaggio e celebrare l’enfant terrible della moda, formatosi come assistente di Pierre Cardin.
L’ultimo capitolo della fortunata esperienza intende offrire una tangibile testimonianza dell’impegno costante di Gaultier e del Montreal Museum of Fine Arts nella lotta contro l’omofobia. Alludendo con il proprio titolo a un discorso passato alla storia dell’allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama, pronunciato nel giugno 2015 a favore della legalizzazione del matrimonio omosessuale in tutti gli stati del Paese nordamericano, Love is love presenta abiti da matrimonio creati tra il 1991 e il 2017 dal grande couturier originario di Arcueil.
Prodotta dal MMFA, in collaborazione con la Maison JeanPaulGaultier, la mostra mette in evidenza la passione per la provocazione e per la sperimentazione dello stilista, riunendo insieme creazioni nuziali dalle linee audaci: straordinarie, capaci di rivelare tutto l’originalità e i virtuosismi di questo artista.
A caratterizzare la rassegna è anche lo scenografico allestimento, con gli abiti disposti attorno a una monumentale torta nuziale sulla quale sono disposti manichini femminili e maschili che formano coppie di ogni orientamento.
Love is love è parte integrante dell’MMFA’s Year for Peace, il programma di attività e iniziative sviluppate nel corso del 2017 dall’istituzione canadese per ribadire i valori umanistici del museo e il suo impegno sui fronti della pace, della tolleranza e dell’inclusione.