Cosa ci faceva, nel 1950, un Elliott Erwitt appena ventenne in Pennsylvania? Fotografava i cambiamenti urbanistici - e quindi i risvolti sociali - vissuti da Pittsburgh proprio a metà del secolo. Con una serie di scatti che solo di recente hanno finalmente trovato pubblicazione.
Dopo aver gestito il programma di reportage della Farm Security Administration, commissionando a fotografi del calibro di Walker Evans e Dorothea Lange alcune delle immagini simbolo della prima metà del Novecento, nel 1950 Roy Stryker contribuì a creare un nuovo, straordinario talento dell’obiettivo.
Aveva appena 22 anni, Elliott Erwitt, quando Stryker gli affidò l’incarico di documentare l’evoluzione di Pittsburgh, in Pennsylvania, che in quel frangente stava trasformandosi in una moderna metropoli, slegandosi dal proprio passato industriale. Come ha avuto modo di ricordare lo stesso Erwitt, ormai ultraottantenne, questa commissione fu probabilmente “la cosa più importante” successagli per avviare la propria carriera.
Solo di recente, però, è stato possibile ammirare nel suo complesso l’esito di questo leggendario incontro. Appena quattro mesi dopo l’inizio dell’incarico, infatti, Erwitt fu chiamato dall’esercito americano per fotografare le truppe in Germania, costringendolo così ad abbandonare il progetto di Pittsburgh e i suoi negativi. Neppure Erwitt, per decenni, è riuscito a scoprire dove si trovassero i suoi scatti, che invece erano “finiti” presso il Dipartimento della Pennsylvania della Carnegie Library della stessa Pittsburgh. Ci ha pensato – solo nel 2011 – uno studente dell’università cittadina che, cercando negli archivi, ha riscoperto i rullini già impressi, diversi contact sheets e stampe di prove appuntate dallo stesso Erwitt. Quando lo studente, Vaughn Wallace, ha mostrato allo stesso fotografo i suoi ritrovamenti, Erwitt non riusciva quasi a crederci. Di una cosa, però, era certo: “Avevo bisogno di fare qualcosa di questo materiale”.
Con il contributo proprio di Wallace, Erwitt ha quindi speso gli ultimi anni in un certosino lavoro di selezione dei migliori scatti, tra i quasi 500 che erano sempre rimasti a Pittsburgh, custoditi nella biblioteca. Finalmente, quest’anno la GOST Books ha dato alle stampe Pittsburgh 1950, appassionata documentazione dei repentini cambi vissuti dalla città e osservati dal giovane Erwitt.
Già al suo primo incarico, infatti, il fotografo documentarista non si focalizza esclusivamente su demoluzioni e costruzioni, scenari urbani tanto vasti quanto impersonali: come fa notare Wallace, “Erwitt sembra più interessato a documentare le persone nel mezzo di questi cambiamenti, lasciando loro un’immagine di com’era la città e forse suggerendo i risultati a cui l’innovazione avrebbe portato Pittsburgh. “Negli scatti realizzati da un Erwitt appena maggiorenne, insomma, è già possibile “riscontrare quel tipo di fotografia fuori dagli schemi, umana, legata al singolo momento che lo ha reso famoso”.
[Immagine in apertura: Children on Beelen Street. Credit Elliott Erwitt/Magnum Photos. Courtesy of Carnegie Library of Pittsburgh]