Il tema della tormentata ricerca della propria identità sessuale è centrale in questa lettura contemporanea del capolavoro monteverdiano, che andrà in scena al Teatro Olimpico di Vicenza.
Il 6 e 7 settembre, in quel capolavoro cinquecentesco che è il Teatro Olimpico, nell’ambito del festival Vicenza in Lirica 2017, il direttore artistico Andrea Castello presenterà il capolavoro di Claudio Monteverdi, l’Orfeo, rinnovato da una regìa narrativa originale.
“La mia regia racconta il conflitto bellico subito da Vicenza nel secolo scorso, ma anche il conflitto di un Orfeo alla ricerca della propria identità sessuale”, spiega Castello. “La presenza in scena di un ballerino immobile come una statua, che gradatamente prende vita, rappresenta l’attrazione di Orfeo per la figura maschile in contrapposizione all’amore per Euridice sublimato nella poesia”.
Una chiave di lettura diversa, quella proposta dalla kermesse, che vuole narrare una storia parallela a quella del mito, sfiorando profonde tematiche sociali e storiche e introducendo anche tecniche innovative.
“Nel rispetto rigoroso del frons scenae palladiano e della scenografia di Scamozzi”, aggiunge Castello, “utilizzeremo una moderna tecnica di video mappatura per portare in teatro la storia di Vicenza che muore sotto le bombe della Seconda Guerra Mondiale per poi rinascere come città ideale nelle vedute di Neri Pozza”.