È made in Italy il sistema - sviluppato dalla start-up torinese New Planet 3D - che promette di migliorare l'esperienza di fruizione dei beni museali anche da parte di soggetti affetti da diverse forme di disabilità. Entrerà in commercio nel 2018.
Resterà in mostra fino al 31 dicembre prossimo l’Espositore for all, il prototipo di un sistema – sviluppato dalla start-up torinese New Planet 3D – che promette di rendere più agevole la fruizione museale ai soggetti affetti da diverse forme di disabilità. L’obiettivo cui punta l’operazione è infatti quello di rendere fruibile qualsiasi opera d’arte o reperto storico alle persone con disabilità visiva, uditiva, motoria e cognitiva.
Per assolvere a questo ruolo, l’esemplare dispone di un ripiano sul quale viene collocata la copia identica di una determinata opera, riprodotta attraverso le tecnologie tridimensionali nelle dimensioni reali o in scala. I visitatori affetti da disabilità visiva, ad esempio, hanno così modo di vivere l’esperienza tattile guidati da un commento vocale unidirezionale, senza arrecare disturbo alle persone presenti nella stessa sala. L’espositore è inoltre in grado di veicolare descrizioni e informazioni alle persone con disabilita uditiva e cognitiva, attraverso filmati in LIS, sottotitoli con font ad alta leggibilità e altre dotazioni; nove le lingue disponibili.
Questo progetto entrerà in commercio nel corso del 2018; Europa e Stati Uniti saranno le prime aree geografiche nelle quali verrà lanciato. “L’arte in tutte le sue manifestazioni – ha precisato Dario Suppa, artefice dell’operazione con il team della start-up New Planet 3D – è un linguaggio e quindi una forma di comunicazione. Come atto comunicativo deve essere accessibile e fruibile da tutti. L’accessibilità di un museo e di qualsiasi luogo di cultura non si misura solo dall’assenza delle barriere architettoniche o sensoriali”.