Dal 22 settembre si alza il sipario sullo storico Palazzo Pallavicini, oggetto di un parziale restauro, che per la prima volta aprirà le porte al pubblico. La stagione espositiva prende il via con una delle più importanti retrospettive fin qui dedicate al celebre Milo Manara, "padre dell’immaginario erotico a fumetti".
Sono circa 130 le opere che definiscono il percorso espositivo di Nel segno di Manara. Antologica di Milo Manara, atteso appuntamento con cui Bologna rende omaggio al noto fumettista, classe 1945. Ad accogliere la retrospettiva sono gli spazi di Palazzo Pallavicini, la dimora settecentesca – di proprietà privata – a pochi passi dalle Due Torri e da Piazza Maggiore, che con questo appuntamento apre per la prima le porte al pubblico.
Articolata in sette sezioni tematiche – curata da Claudio Curcio e promossa dal gruppo Pallavicini S.r.l in collaborazione con Comicon – la mostra ripercorre la carriera e la visione di un autore che ha contribuito ad arricchire l’universo dei fumetti con il suo tratto inconfondibile, divenendo il punto di riferimento per una generazione di lettori e un’autentica ispirazione per numerosi artisti in tutto il mondo.
Unico disegnatore che Hugo Pratt selezionò per le sue sceneggiature, Manara viene presentato attraveso un’indagine “a tutto campo”, nella quale accanto alla più nota produzione a fumetti, sarà possibile conoscere anche i suoi lavori come illustratore per la stampa, il cinema e la pubblicità. Il risultato è un’esplorazione a cavallo nel tempo, che comprende anche tavole quasi mai viste, tra cui quelle relative a Un Fascio di Bombe e, in anteprima assoluta, quelle relative al secondo volume dedicato a Caravaggio, non ancora uscito in libreria.
Aperta fino al 21 gennaio, Nel segno di Manara raccoglie i capolavori dell’intera carriera del “padre dell’immaginario erotico a fumetti”: dalle tavole tratte da Il Gioco e Il Profumo dell’Invisibile, con protagonista il suo alter ego Giuseppe Bergman, a quelle frutto della collaborazione con lo stesso Pratt; dal lavoro per I Borgia, in sinergia con Alejandro Jodorowsky, a Viaggio a Tulum e Il Viaggio di G. Mastorna detto Fernet, realizzate con Federico Fellini e accompagnate, per l’occasione, da preziosi disegni autografati dal regista riminese.
Nel percorso della mostra sono incluse anche realizzazioni più datate, raramente esposte in occasioni pubbliche. È il caso, ad esempio, della serie di illustrazioni ispirate ai testi di William Shakespeare e delle tavole eseguite per le celebrazioni del 250esimo anniversario della nascita di W. A. Mozart. Una scelta, quest’ultima, non casuale: la sala di Palazzo Pallavicini in cui i visitatori potranno apprezzare tali opere deve il proprio nome proprio al compositore salisburghese. Mozart, infatti, fu ospite del conte Pallavicini nel 1770 e nella storica dimora bolognese si esibì in concerto.
Arrivando a epoche più recenti, Nel segno di Manara celebra anche una personalità di spicco dell’universo cinematografico internazionale: per la prima volta il pubblico italiano potrà infatti conoscere da vicino gli acquerelli realizzati dall’artista nel 2016 per un’asta di beneficenza e aventi come soggetto Brigitte Bardot. Uno di questi lavori ha ispirato la statua dedicata all’attrice francese che il Comune di Saint Tropez ha scelto di installare in Place Blanqui: l’esecuzione della scultura è avvenuta sotto la supervisione dello stesso Manara.
[Immagine in apertura: Milo Manara, illustrazione di Madama Butterfly, dettaglio, credits Milo Manara 2017]