Con una "favola ultraterrena" ambientata intorno al 1962, sullo sfondo dell’America della Guerra Fredda, il regista e sceneggiatore originario di Guadalajara ha conquistato il riconoscimento più ambito all'ultima edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
Cala il sipario sulla 74esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, un’edizione contraddistinta anche dalla presenza, in concorso o fuori concorsi, di pellicole firmate da grandi nomi dell’arte contemporanea o ispirate alla vita di artisti e musicisti internazionali. Presieduta per la prima volta da una donna – l’attrice statunitense Annette Bening – e con una giuria composta da Ildikó Enyedi, Michel Franco, Rebecca Hall, Anna Mouglalis, Jasmine Trinca, David Stratton, Edgar Wright e Yonfan, la kermesse si è conclusa con il trionfo di The Shape of Water.
Al regista e sceneggiatore messicano Guillermo Del Toro (nell’immagine in apertura, photo by Irene Fanizza per Artribune] è stato infatti assegnato il Leone d’Oro per il miglior film, grazie a questa “favola ultraterrena ambientata intorno al 1962 sullo sfondo dell’America della Guerra Fredda“.
Interpretata da Sally Hawkins e Michael Shannon, l’opera intende porsi “come antidoto al cinismo“, stando al commento rilasciato dallo stesso Del Toro, che a riguardo ha anche aggiunto: “Personalmente ritengo che quando parliamo di amore – quando crediamo nell’amore – lo facciamo in modo disperato. Temiamo di apparire ingenui e perfino falsi. Ma l’Amore è reale, assolutamente reale; e, come l’acqua, è la forza più gentile e più potente dell’Universo. È libero e senza forma fino a quando non fluisce nel soggetto al quale è destinato, fino a quando non lo si lascia entrare. I nostri occhi sono ciechi, ma lo stesso non si può dire della nostra anima. Riconosce l’amore in qualsiasi forma arrivi a noi“.
Tra i riconoscimenti legati all’edizione 2017, si segnala il Leone d’Argento Gran Premio della Giuria a Foxtrot di Samuel Maoz, il Leone d’Argento per la Miglior Regia a Jusqu’à La Garde di Xavier Legrand, la Coppa Volpi per la migliore attrice a Charlotte Rampling per Hannah di Andrea Pallaoro e la Coppa Volpi per il migliore attore vinta da Kamel El Basha per The Insult. Per l’Italia, oltre alla soddisfazione legata al premio per l’interpretazione femminile di cui è stata insignita la già citata attrice britannica, la 74esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia sarà ricordata per il riconoscimento ottenuto dalla regista romana Susanna Nicchiarelli. Il suo Nico 1988 ha infatti ottenuto il Premio Orizzonti per il miglior film, assegnato dalla giuria presieduta da Gianni Amelio. Da ricordare anche il “tributo” a un grande nome del cinema italiano da parte del regista australiano Warwick Thornton. Al Lido con il western Sweet country, Thornton ha colto l’occasione del soggiorno veneziano per svelare la passione che nutre verso la produzione di Sergio Leone.