La fantasia al potere, nel deserto del Nevada

3 Settembre 2017

Nonostante le ultime notizie abbiano rovinato l'atmosfera di festa e il gran finale del Burning Man 2017 - un uomo di 41 anni è deceduto, dopo essersi buttato tra le fiamme del monumentale falò che segna la conclusione dell'evento - anche per quest'edizione il festival che si tiene nel deserto Black Rock del Nevada è stato raggiunto da decine di migliaia di partecipanti, provenienti da ogni parte del mondo. Quest'anno la comunità della temporanea Black Rock City si è formata attorno al tema Radical Ritual: radicale come - stando ai 10 principi stilati dal fondatore del Burning Man, Larry Harvey - è l'auto-espressione degli individui che prendono parte al festival, come pure è "radicale" lo spirito inclusivo. Un'inclusività che quest'anno il festival ha voluto allargare al tema dei rituali e delle credenze spirituali: se persone di fede diversa possono arrivare ad annientarsi per sostenere l'unicità del proprio "Essere Supremo", ha scritto proprio Larry Harvey sul sito della manifestazione, è pur vero che si può "concordare nel dire semplicemente che quell'Essere è supremo", in qualunque modo vogliamo chiamarlo o descriverlo. E così, pur non essendo una religione, il Burning Man si rivela un rituale potente - tragico, persino, come testimonia questo primo e si spera ultimo gesto di vera follia avvenuto nella notte di sabato 2 settembre - alimentato soltanto dalla spiritualità multiforme, dalle tante anime creative che donano al mondo uno spettacolo tanto strabiliante quanto destinato a scomparire nel giro di pochi giorni.